C’è sempre qualcosa da imparare

10 gennaio 2017

 

Un nuovo inizio

Poco più di tre settimane fa ho iniziato il nuovo tirocinio. Fosse per me, sarei rimasta bella incollata a quello precedente. Ma – si sa – non si può sempre avere quello che si vuole. Quindi, una volta deciso di prolungare la mia permanenza da queste parti, avevo bisogno di qualcosa in fretta. Qualcosa che mi piacesse, che mi lasciasse il tempo per studiare e che mi potesse sembrare una sorta di prolungamento del tirocinio iniziale.

Ed ecco la prima cosa sbagliata. Una cosa ti è piaciuta? A modo suo, è unica. Non cercare di ripeterla. Può solo essere una delusione. Puoi cercare qualcosa di simile, ovvio. Qualcosa nello stesso campo, ovvio anche questo. Ma mai e poi mai con l’idea di ripeterla, di proseguire da lì – senza passare dal via.

Bene, primo errore scovato nel giro di una settimana. Ho provato a metterlo via e – con quel bel potere chiamato “autoconvinzione” – ripartire in qualche modo da zero. Qualcosa ha funzionato. Dal secondo lunedì (anzi, martedì – grazie al Natale) sono andata in ufficio con aspettative diverse. E qualche cambiamento nel mio comportamento c’è stato – per quanto si riesca a fare in pochi giorni. Ma – ancora – c’era qualcosa che non mi convinceva.

 

Alla ricerca degli errori

Era la seconda settimana e non riuscivo a capire cosa ci fosse di sbagliato. Mi sono scervellata per giorni interi. Durante l’orario di lavoro, provavo a concentrarmi in quello che dovevo fare ma le giornate passavano lente. I compiti in sé mi piacevano, e nonostante quello non riuscivo a smettere di guardare l’orologio. Uscivo dal lavoro, provavo a studiare, e la mia mente vagava alla ricerca di ciò che era sbagliato.

Completamente consapevole del mio carattere lunatico, della stanchezza natalizia che poteva fare il suo effetto, e della mia tendenza a cambiare un po’ troppo spesso qualsiasi cosa – non mi capacitavo del fatto che il mio entusiasmo si fosse spento così velocemente. Di solito, durava sempre qualche mese in più.

Settimana corta per via di Santo Stefano, è arrivato il venerdì senza essere riuscita a trovare una risposta.

 

Terza settimana, il nuovo anno

In un modo o nell’altro – tra pallavolo, ruote bucate, divano e belle dormite – anche la terza settimana se n’è andata. Sofferta, più delle altre. Ma con qualche dubbio mezzo risolto. O, perlomeno, qualche ipotesi in più.

 

Grazie weekend

Una delle varie ipotesi è stata confermata dopo le mille ore che ho dormito questo weekend. E il tempo che mi sono presa per riposarmi. Dico solo che sono riuscita per la prima volta a passare la domenica pomeriggio in casa a scrivere senza sosta, recuperando tutto lo studio per il quale avevo faticato i giorni prima.

Quindi, sono tornata al lavoro rilassata e completamente pronta a prendere tutto con più filosofia. Queste due giornate sono passate meglio – lo ammetto. Potrebbero esserci altri fattori che influenzano tutto ciò, ma c’è qualcosa che credo di aver già imparato da questo ultimo mese: non saprò decidere cosa voglio fare della mia vita in maniera definitiva, ma so per certo che il lato umano e sociale è ciò che mi serve per stare bene. Non importa avere un lavoro per il quale penso di essere tanto portata (ovvero la donna jolly, più compiti diversi ho e più mi diverto), non importa che abbia il pranzo gratis e quant’altro: se l’ambiente intorno a me pensa più ai soldi che alle persone non fa per me.

 

Io credo in più di quello che penso di credere

Ci ho ripensato: ho fatto l’educatrice, la cameriera, la tirocinante varia. In ogni posto dove io abbia mai lavorato, i datori di lavoro e i colleghi davano sempre un grande valore alle relazioni. Alle persone con le quali si andava ad interagire. A chiunque ci fosse dentro e fuori la loro sfera d’azione. Certo, anche i soldi facevano la loro parte, ma erano qualcosa di più trasversale. Le vendite e i soldi non erano il centro attorno al quale tutto si concentrava. Non erano il principale ambito di discussione. C’era sempre un’altra causa alla quale si rimandava, un perché prendere soldi da tale attività rispetto ad un’altra. E tale causa aveva sempre qualcosa di più profondo – almeno a parer mio – dei soldi.

Io credo che il mondo dovrebbe girare così, come i miei precedenti lavori. Tutti abbiamo bisogno di soldi per vivere, meglio se sufficienti anche per concedersi qualche sfizio. Ma bisognerebbe trovare una motivazione prima di quelli, una causa alla quale – se il mondo ruotasse anche senza l’esistenza del denaro (e del baratto) – ci si potrebbe dedicare anche per sola passione. Un qualcosa che piaccia. Capiamoci – non intendo la passione della vita. Un’unica cosa. Potrebbero anche essere dieci diverse o una che cambia di continuo- come succede a me. Io credo a tante cose nella vita, credo che ci siano tante attività e cause per le quali valga la pena spendere energie. Ma non credo nelle persone che, catapultate in un mondo nel quale non esistono soldi, non avrebbero più nulla a cui aggrapparsi.

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4 commenti su “C’è sempre qualcosa da imparare

  1. Sofia il said:

    Cara Madda,
    ho realizzato solo stasera che mancavo da un bel pezzo dal tuo blog! Ma tranquilla, sono sempre la tua follower numero uno ;)
    Invidio tante cose di te (come ben sai), soprattutto il tuo spirito di adattamento e la tua inesauribile voglia di fare. Sono convinta che qualunque cosa farai nella tua vita (anche i cappuccini se necessario) la farai nel migliore dei modi e con l’entusiasmo che ti contraddistingue.
    Non smettere mai di inseguire ciò che ti piace…
    Un abbraccione!

    • mad.dame il said:

      Sofia! Lo so benissimo che sei la mia follower numero 1, anche nella vita reale :)
      Sono senza parole ogni volta che mi sento dire cose così belle… Grazie, davvero. È anche grazie agli amici come te che riesco a trovare la forza di lanciarmi a capofitto nelle novità e nelle esperienze diverse!

      • Ester il said:

        Ciao carissima Maddalena
        anch’io voglio complimentarmi con te per il tuo entusiasmo sempre attivo, le tue analisi costruttive, dove trovi positive anche le difficoltà quotidiane.
        Sei molto brava e da invidiare. Tieni duro perché queste esperienze ti fanno una donna forte e ‘interessante’!
        Peccato che li c’è poco sole però l’aspetto lunare ti dona molto eh eh eh
        Ciao un grosso bacio e abbraccio

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