Non è tutto oro ciò che luccica

26 novembre 2016

 

Si, è vero, sono tutti biondi e luccicanti come l’oro. Ma – mi duole dirlo – gli olandesi non sono affatto perfetti. Prima di venire qui pensavo che, più a nord ti sposti, più le persone sono “tedesche”. Beh, non è così. I tedeschi, con il loro comportamento stereotipato (che – come tutti gli stereotipi – è assolutamente vero), si fermano in Germania. E certo, noi trentini siamo molto più tedeschi che nordici.

Apro una parentesi perché proprio ora – scrivendo queste poche righe – mi rendo conto di quanto il mio modo di ragionare possa cambiare davvero in fretta. Fino a due mesi fa, la parola “nordico” indicava qualsiasi persona o luogo si trovasse dal Veneto in su. Ora, la stessa parola la utilizzo per tutto ciò che si riferisce almeno dalla metà Germania in su.

Tornando a noi, la difficoltà di una serena convivenza tra trentini e olandesi risiede in almeno tre ragioni.

1. Ecologia

Tutta la nostra vita trentina si è basata su poche regole fondamentali: riscaldamento sotto ai 21°, raccolta differenziata in qualsiasi occasione e luci spente quando non necessarie. La nostra sensibilità per l’ambiente è incredibile, stiamo davvero male quando qualcuno di questi punti non viene rispettato. Soffriamo. A livelli che chi non è cresciuto così proprio non può capire. Però potrete capire cosa significa per una ragazza trentina vivere così:

– coinquilina filippina che crede che alzare il termostato a 26-28° riscaldi più velocemente la casa. E, comunque, una temperatura interna di 24° le è ben gradita

– coinquilina svedese che accende luci a caso. E le lascia accese di giorno e di notte senza alcun perché

– vicini di ufficio olandesi che accendono anche loro luci nel corridoio e sulle scale, di giorno, lasciandole accese perennemente. E, se tu le spegni, loro le riaccendono

– raccolta differenziata ancora da comprendere bene. Non so nemmeno se esista per davvero o per finta. Ah, beati depliant informativi del Trentino

2. Rapidità

Noi nord-italiani siamo conosciuti per essere poco pazienti nei confronti degli altri e molto veloci nell’eseguire qualsiasi cosa. Bene, non so davvero come descrivere la lentezza del servizio olandese nei locali pubblici. Entri in un bar, ti siedi, aspetti dieci minuti (e non sto scherzando, dieci minuti cronometrati), nessuno viene a chiedere le ordinazioni e quindi ti alzi e vai al banco. A volte ti va bene, altre ti senti rispondere di aspettare perché è presente il servizio al tavolo. Finalmente ordini e ci vogliono altri cinque-dieci minuti per due cappuccini. Ti guardi intorno e nel locale ci sono solamente tre tavoli pieni, dei quali tutti hanno già le loro consumazioni. Guardi i baristi e ti sembra di vedere dei bradipi in movimento. Praticamente, se vuoi fare pausa caffè al bar devi prenderti mezza giornata di permesso.

3. Sicurezza sul lavoro

A Trento siamo arrivati al punto che, per fare le 150 ore universitarie chiuso in un ufficio a fare fotocopie, devi seguire un corso online sulla sicurezza sul lavoro. Perché anche stare in una stanza piena di fogli può essere pericoloso. Ad Amsterdam, durante una normale pedalata in centro, puoi vedere solitamente: operai arrampicati chissà dove senza alcuna corda, materiali pesanti spostati su e giù sopra le teste dei pedoni, scavi per strada visibili solo quando ci sei quasi dentro. E chi più ne ha più ne metta.

 

Ma tranquilli, non mi dimentico di voi amici “non tedeschi”. C’è una cosa, infatti, che nemmeno voi potreste tollerare…

La pulizia

Gli olandesi non sono conosciuti per essere amanti della pulizia. La settimana scorsa, giusto per fare un esempio, sono andata a mangiare una zuppa con i miei colleghi in pausa pranzo. Ci siamo seduti ad un tavolo sul quale erano ancora presenti briciole dei clienti precedenti. Spesso e volentieri, la sporcizia viene semplicemente lasciata li. Nessuno se ne preoccupa, e tu sei libero di aggiungere altra sporcizia per chi verrà dopo di te. Quel giorno, invece, non credevamo alle nostre orecchie quando la cameriera ha detto che avrebbe pulito immediatamente. E così è stato davvero. Ha preso il menu plastificato, l’ha usato come paletta, ed ha buttato tutto già dal tavolo, direttamente sul pavimento. E se n’è andata tutta serena.

Ma non è tutto. Non sono nemmeno amanti della combo pulizia + salute. Se vi trovate da queste parti e siete delle persone schizzinose, non azzardatevi a prendere una birra in giro. Nel peggiore dei casi, i bicchieri vengono direttamente riutilizzati dal giro precedente (dai, se sei fortunato il giro precedente era il tuo). Nel migliore, vengono immersi un paio di volte in una bacinella piena di acqua e detersivo e, senza risciacquo e con la schiuma ancora ben visibile sul vetro, riempiti con la tua buonissima e gustosissima birra. Proost!

Precedente Ho deciso di rimanere ad Amsterdam, vi spiego perché Successivo Due mesi bastano per dimenticarsi tante cose

Lascia un commento