Chi l’ha detto che la ricerca di lavoro non è divertente?

1 aprile 2017

 

Questa settimana, ho iniziato finalmente la vera ricerca di lavoro. Pensandoci bene, questa è la prima volta nella mia vita che sono totalmente convinta di non volermene andarmene dal posto dove vivo – almeno per il momento – e che, di conseguenza, ho davvero bisogno di trovare qualcosa. E non un tirocinio, stavolta.

Quindi, sempre pronta a valutare come riserva l’opzione cappuccini, mi sono obbligata ad impiegare (quasi) tutte le mie energie per raggiungere il mio obiettivo. Convinta – in realtà – che sarebbero bastate un paio di ore al giorno, forse anche meno. Perché, per quanto Amsterdam possa pullulare di lavoro, non può essere illimitato. No? No. Non sta andando proprio secondo i piani. Ma si sta rivelando comunque interessante.

 

Passo 1. Trovare le offerte

Per iniziare il tutto, ho dovuto capire dove trovare le offerte di lavoro. Diciamo che parte della fatica l’avevo già fatta a novembre, quando avevo cercato per il secondo tirocinio. Ho ritrovato tutti i vari siti, ho fatto nuove ricerche, ho messo sottosopra tutto il web. Nella miriade di diversi siti, spesso riportanti le stesse offerte, ce n’é uno che mi piace più degli altri – e che sto quindi visitando quotidianamente. La mia routine quotidiana consiste nell’aprire questo sito e, prima di qualsiasi altra cosa, impostare come ricerca “Amsterdam + Annunci pubblicati nell’ultimo giorno”. Quanti annunci possono esistere che soddisfino questi criteri? Beh, in questo esatto momento 1258.

Ora – pur scartando quelli scritti in olandese – come posso farmi bastare due ore al giorno? Semplicemente grazie al fatto che, dopo pagine e pagine di ‘Avanti’, il sito a volte impazzisce e ti presenta un bell’avviso rosso: “Er is tijdens uw zoekopdracht helaas een time-out opgetreden als gevolg van grote volumes. Probeer het opnieuw“. Ovvero, qualcosa del tipo: “Si è verificato un problema dovuto al grosso volume di dati. Provare di nuovo”.

 

Passo 2. Selezionare gli annunci

La seconda parte dell’intero procedimento – ovvero la selezione degli annunci – è la più semplice e noiosa. Più che selezione, la chiamerei eliminazione. Togli quelli scritti in olandese, togli i tirocini (no, l’Italia non è la sola amante dei tirocinanti), togli quelli che richiedono cose tipo 5-10 anni di esperienza (considerando che 5 anni fa non ero ancora quasi nata, è dura anche fingere), togli la miriade di offerte per gli sviluppatori. E quello che rimane è ben poco.

Di conseguenza, quelli che rimangono finiscono immediatamente nella mia cartella “Da scrivere”.

 

Passo 3. Scrivere

Ed ecco la parte più divertente: lettere motivazionali!

Ma davvero, quelli che le leggono credono a tutto quello che viene scritto? Io non ci credo tanto, ma – poiché non sono un’esperta del mestiere – non mi voglio di certo opporre al sistema. L’unica cosa che so dire è che, solamente nell’ultima settimana – almeno sulla carta – sono diventata:

  • una grande (e di lunga data) fan di aziende mai sentite nominare prima d’ora;
  • una persona che ha le idee perfettamente definite riguardo a cosa vorrà diventare nel suo futuro prossimo – diciamo almeno nei prossimi 1-2 anni;
  • una persona a cui piace tantissimo rispondere al telefono;
  • non ricordo nemmeno tutto il resto.

 

Appendice. Anche gli annunci di lavoro ti possono far divertire

Comunque, in mezzo a quelle migliaia di annunci noiosi, a volte capita di trovare cose che ti fanno sorridere. Per esempio, un’azienda che vende caffè e che propone una posizione da tirocinante. Per il quale, di sicuro, nessuno potrà lamentarsi di essere stato messo a fare caffè tutto il tempo.

Oppure, quelli che cercano urgentemente un madrelingua frisone ad Amsterdam. Frisone = lingua parlata in una provincia a nord dei Paesi Bassi. Come se qualcuno, a Milano, cercasse – urgentemente – un madrelingua mòcheno.

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